“Abbiamo scelto di proporre un numero contenuto di emendamenti e di Ordini del Giorno con ridotti impegni di spesa per una decisione di responsabilità nei confronti di tutti i trentini”, questo quanto dichiarato in occasione della manovra di bilancio da parte del Capogruppo della Lega Salvini Trentino, Mara Dalzocchio.
Questa ha poi aggiunto: “Mai come in questa delicata fase, infatti, pare opportuno evitare la dispersione di risorse economiche così che esse possano essere destinate – oltre che al doveroso mantenimento dei servizi – al sostegno di quelle categorie e dei quei settori dell’economia che, ormai da mesi, versano in condizioni di particolare difficoltà. Di tale decisione, per la quale – ripeto – ringrazio i Consiglieri del mio Gruppo, desideravo dare notizia non per vanto, ma per doverosa informazione. Ci tengo, infatti, a ricordare che si tratta di una manovra operante in una logica di continuità e consequenzialità rispetto agli interventi imponenti degli scorsi mesi, in un contesto storico caratterizzato dalla pandemia che ha stravolto tutti o molti dei programmi di legislatura, non solo locale. Per onestà intellettuale, a prescindere dalle posizioni politiche, è chiaro e innegabile come COVID abbia inciso negativamente e irreversibilmente sull’economia in generale e su quella trentina. Purtroppo non è ancora chiaro quanto gravemente inciderà per i prossimi due/tre anni. Voglio ricordare che le conseguenze sono da imputare al Governo nazionale con le chiusure forzate, obbligate e prolungate che avranno come conseguenza chiusure volontarie e fallimenti in tanti settori con ricadute negative sul 2021 e molto probabilmente anche oltre”.
Il Capogruppo Dalzocchio ha poi ricordato: “Questo non è il tempo delle divisioni, anzi dovrebbe essere l’occasione per ringraziare il Presidente Fugatti per il duro lavoro svolto nel corso di quest’anno assieme all’intera Giunta provinciale. Eppure sono state mosse delle critiche che sono culminate con l’accusa di scarsa programmazione. Critiche che non tengono conto di tutte queste premesse e dei chiarimenti forniti dall’Assessore e dal Dipartimento per la Salute e le Politiche Sociali relative all’impossibilità di conoscere con precisione le future esigenze di stanziamento di risorse (costi legati all’incremento del personale, incidenza virus sulla gestione delle altre patologie, medici assunti nelle RSA,…)”.
”Allo stesso modo, – ha aggiunto Dalzocchio – le polemiche di alcune sigle sindacali sono parse stucchevoli e prive di volontà collaborativa o propositiva; prima fra tutte le polemiche quella sul conteggio o meno dei test rapidi – tema cavalcato ostruzionisticamente anche da alcune minoranze che è stato già ampiamente trattato e spiegato dal Presidente della Provincia. Altra lamentela in questione riguarda la parziale attuazione della Carta di Rovereto per l’innovazione del 2019 – le cui proposte sono pensate in una visione decennale, quindi per un periodo ben più lungo di quello trascorso. Proseguono le lamentele sulle scarse risorse destinate ai lavoratori a fronte di centinaia di milioni di euro messi in campo dall’inizio della pandemia e sulla scarsa visione in materia di licenziamenti e lavoro stagionale – a fronte di previsioni in Finanziaria in grado di adeguarsi agli eventi diversificando l’ipotesi in cui la stagione invernale fosse partita e avesse presentato solo contrazioni nei fatturati e nell’impiego, dal caso in cui non potesse partire affatto, con necessità di ristori per gli imprenditori e sostegno al reddito per i lavoratori stagionali.
Anche su questo argomento, il Governo centrale non ha minimamente dato ascolto alle aree alpine che si erano premurate e impegnate per giungere a protocolli condivisi che potessero garantire l’apertura degli impianti a fune per tutta la stagione invernale in piena sicurezza”.
Il Capogruppo Dalzocchio ha poi concluso il suo intervento ricordando la necessità di contare sulla collaborazione tra politica locale e tutti gli attori coinvolti per il bene del tessuto sociale ed economico del Trentino.