E’ stata presentata in Consiglio Provinciale una proposta di mozione del Cons. della Lega Devid Moranduzzo che impegna la Provincia a istituire la certificazione “Scuola Amica della famiglia”. Tra i punti salienti del documento c’è:
1. la creazione di un marchio che sancirà le collaborazioni fra soggetti dentro un circuito economico, educativo e formativo e definirà le azioni da compiere da parte degli istituti scolastici aderenti;
2. la previsione, per chi riceverà la certificazione, di percorsi formativi per genitori, insegnanti e ragazzi, e la realizzazione di eventi o convegni, studi o ricerche, e la partecipazione a concorsi, bandi o iniziative del territorio di appartenenza”.
Moranduzzo spiega: “Un ambito che si occupa di famiglia è certamente il sistema educativo e formativo, disciplinato dalla L. P. 7 agosto n. 5 “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino”. L’art 11 della legge riporta: “Le famiglie degli studenti partecipano al sistema educativo in conformità ai principi costituzionali, secondo le disposizioni di questa legge. A tal fine le istituzioni scolastiche e formative assicurano la partecipazione delle famiglie alla definizione della propria missione, degli obiettivi e degli strumenti d’azione nonché alla loro organizzazione e gestione, garantendo ai rappresentanti delle famiglie pari dignità all’interno degli organi della scuola. Con riferimento all’erogazione del servizio scolastico, il sistema educativo provinciale promuove azioni o interventi di informazione e orientamento a favore delle famiglie per favorire la formazione della personalità dello studente nel rispetto della sua dignità e della sua volontà, nonché del ruolo della famiglia nella definizione della propria coscienza morale e civile, in relazione all’età e allo sviluppo personale”.
Il Consigliere ha concluso affermando: “Con questa proposta di mozione che prevede l’istituzione del marchio “Scuola Amica della Famiglia” si vuole rafforzare un’alleanza educativa fondamentale per la crescita armoniosa degli studenti e delle studentesse”.