La polemica emersa nei giorni scorsi sulla stampa locale in merito alla Malga Lagorai mi ha lasciato piuttosto perplesso. Frequento abitualmente per escursioni, per la pesca, quando vado a funghi e per l’approvvigionamento del legnatico l’area della Malga Lagorai. Inoltre in questi due anni e mezzo ho avuto diversi incontri con i due Scari che si sono susseguiti, con i Regolani e con l’amministrazione comunale di Tesero, per sincerarmi della bontà del progetto Malga Lagorai e, dopo i tanti colloqui, ho potuto constatare che la struttura della malga non verrebbe stravolta. Negli incontri che ho avuto è stata evidenziata anche la grave situazione di pericolo dovuta all’aumento della presenza del lupo.
Ho promosso già nell’agosto 2019 un incontro con una decina di allevatori proprietari di aziende agricole, in quanto ho sempre ritenuto importanti il loro pensiero e le loro idee sulla corretta destinazione d’uso della Malga: in quella sede è emerso che la malga dovrebbe essere gestita da un unico referente, possibilmente un’azienda agricola a conduzione familiare, che abbia la possibilità, accanto alle altre attività tipiche della vita in malga e dell’alpeggio, di somministrare pietanze tradizionali al fine di integrare il reddito nelle poche settimane di piena attività della struttura.
Dobbiamo infatti ricordarci che lasciare spazi come quello di Malga Lagorai all’incuria e al sottosviluppo può comportare il rischio concreto dell’abbandono della pratica dell’alpeggio, nonché serie ripercussioni sul mantenimento dell’ambiente, curato per la maggiore dai veri custodi e conoscitori della montagna, ossia gli allevatori e chi sui monti ci lavora.
Come amministratori abbiamo il dovere di fare il massimo per facilitare la loro attività e la riqualificazione della casera e della stalla – anche tramite l’installazione di bagni – è il presupposto per garantire una struttura dignitosa a chi lavorerà in Malga Lagorai, intervenendo sullo spettacolo indecoroso al quale hanno assistito tutti coloro che si sono recati nel luogo in questi anni e che non qualifica certamente il nostro modo di vivere e governare il territorio.
Diversamente da quanto hanno pensato alcuni, un progetto che mira anche allo sviluppo economico non deve necessariamente stravolgere l’ambiente, specialmente dal momento che la Magnifica Comunità ha garantito che non si interverrà sulla mulattiera e che rimarrà il divieto di accesso per i mezzi. Fondamentale sarà poi l’installazione e la corretta manutenzione della vasca IMHOFF per i liquidi reflui, per evitare la fuoriuscita di liquami che finirebbero nelle acque incontaminate del Lago di Lagorai, con ingenti danni all’ecosistema dello specchio d’acqua. Ritengo peraltro che la Magnifica Comunità, che da quasi un millennio lavora per la conservazione della nostra valle e delle nostre tradizioni, anche questa volta non farà mancare il suo straordinario contributo per un progetto che ha visto concordi lo Scario, i Regolani, l’Amministrazione comunale di Tesero e i consiglieri provinciali della val di Fiemme. Sono con progetti come questo che ci prendiamo cura di un patrimonio di inestimabile valore che abbiamo ereditato dai nostri avi.
Gianluca Cavada