Fa una certa impressione vedere il suo atteggiamento ondivago sulla delicata questione della chiusura del trattamento dei rifiuti. Ianeselli oggi sul giornale prende le distanze da un possibile impianto di termovalorizzazione che dia risposte (sino ad oggi sempre rinviate), che eviti la poco dignitosa soluzione del trasporto pendolare del proprio pattume, tacendo dei rischi che l’altra sera proprio Ianeselli ha potuto quasi toccare con mano ad Ischia Podetti con l’incendio che ha fatto paventare al primo cittadino la necessità di uno sgombero precauzionale di una buona fetta del capoluogo.
Del resto il sindaco sa bene che le grandi opere, utili alla comunità, non sono certo gradite da chi non vuole vedere il cantiere sotto casa propria: è il caso del bypass ferroviario che riguarda il capoluogo e che vede da tempo la mobilitazione di chi non è contento che le trivelle inizino a scavare vicino a dove abitano.
Nel Comune di Trento si fa un gran parlare di bene comune, ma sempre teorizzando, volando alto con toni poetici, ma raramente andando poi a calare progetti “costosi” anche sul piano del possibile consenso elettorale. Ecco, questo è quello che non fa la giunta Fugatti pronta a ragionare veramente su un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti che non sarebbe certo, a livello tecnologico, quello di 10/15 anni fa né per quanto riguarda le emissioni (oggi molto inferiori) né per i benefici a livello di produzione di calore e/o energia. Ianeselli sa bene che pure il Cal (le autonomie dei sindaci) è favorevole ad un ragionamento su un impianto che sempre, e l’ex sindacalista finge di dimenticarlo, prevede pure opere compensative per il territorio che lo dovesse ospitare.
Insomma sembra che il recente passato (con i suoi predecessori Dellai, Paccher, Andreatta ed i primi due anche come presidenti della Provincia ) non abbia insegnato granché a Ianeselli: si a viaggi di istruzione all’estero a vedere che bene che vanno i termovalorizzatori degli altri, ma poi, per non scontentare nessuno, l’immondizia impilarla in discarica, intoccata, lasciando sempre al altri le scomode (ma necessarie) decisioni. Sempre che l’immondizia non prenda intanto fuoco.
Questo quanto dichiarato in una nota dal Consigliere provinciale Devid Moranduzzo