Chissà perché se si parla di rendere ancora più sicura una grande area a disposizione della comunità trentina, è il caso della “Music Arena”, si deve parlare di “obolo”? Il giornalista Pietro Gottardi, per essendo un cronista di lungo corso, sembra strizzare sull’Adige di oggi l’occhio a quel populismo classico, pure un po’ “leggero”, di chi sentenzia “i soldi spendeteli per fare scuole e ospedali invece che per i concerti…”. Come se un bilancio importante come quello della Provincia non potesse e, anzi, dovesse prendersi cura di tutti gli aspetti. Se vogliamo poi mettere la discussione sul piano economico (uno, non certo l’unico o il più importante, parlando di musica e aggregazione) vogliamo ricordare cosa ha fatto l’amministrazione provinciale guidata dal presidente Fugatti? Ha deciso di togliere dal limbo lo scorso anno un’area su cui si era vagheggiato a lungo ma per cui non si era mai fatto nulla di concreto. Chi aveva amministrato in passato la Provincia aveva acquistato a suo tempo l’area per 31 milioni di euro e l’aveva lasciata deserta ed abbandonata per anni. Ci sono delle spese legate ad “utilità pluriennale” che sono quelle legate alla infrastrutturazione dell’area: questo vale per ogni organizzazione, sia pubblica che privata. I circa tre milioni di euro investiti per infrastrutturare l’area vanno dunque visti nell’intenzione di organizzare altri concerti per cinque anni. Quindi lo scorso anno sono pesati per un quinto, ovvero 600 mila euro. Ma non solo: la Provincia ha risparmiato 2 milioni di euro per aver utilizzato qui, senza portarlo altrove, il materiale di risulta ricavato dallo scavo delle gallerie di Moena. Materiale che è stato utilizzato per creare il sottofondo dell’area. La Music Arena potrà ospitare 30 mila persone in autosufficienza, visto che in quell’area ci stanno dai 5 agli 8 mila stalli per automobili. Ipotizzando che ad un concerto in auto ci vadano 4 persone, non è un calcolo difficile quello che ci porta alle oltre 30 mila persone che si possono recare ad un evento, di qualunque genere, senza bisogno di stravolgere la viabilità e la città di Trento. Si interviene ora con quello che Gottardi chiama “obolo” e che non sorprende venga preso da un capitolo di spesa dedicato alla gestione strade (di quello poi si tratta) ma che in realtà è un ulteriore miglioramento in termini di sicurezza e non è certo colpa di nessuno, ma dell’orografia di montagna, se a fianco del fondovalle, dell’Arena, corre la ferrovia. E benvenga che si provveda a contenere la coabitazione tra i due scenari con interventi ad hoc, che poi si rimangono per la musica ed il suo popolo, ma anche per gli sportivi che potranno andare ad allenarsi sui campetti da calcio che sorgeranno da quelle parti.La messa in sicurezza rimane a disposizione di tutti, come restano il ridisegno di qualche curva pericolosa o la riasfaltatura di tratti di strada, che da sempre si fanno (per esempio) per i grandi Giri e le corse di ciclismo che Gottardi ha raccontato in passato sull’Adige. Si fanno cose che rimangono, come resteranno le opere di miglioramento stradale e viario già decise da questa giunta per un importo di un miliardo e 600 mila euro.
Questo quanto dichiarato in una nota dal Consigliere provinciale della Lega Salvini Trentino Devid Moranduzzo