A tutto c’è un limite, ma alcuni sembrano esserselo scordato. Non credo si possa commentare diversamente la decisione, da parte del movimento degli animalisti «in difesa di JJ4», di andare a protestare ad Avio, davanti alla casa del Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Una manifestazione, questa, frutto della collaborazione tra varie associazioni animaliste e il Partito Animalista Europeo, presentata con surreale entusiasmo dai suoi organizzatori, che parlano di «circa 600 partecipanti già confermati e quasi 6.000 interessati che potrebbero scendere in piazza all’ultimo minuto, porteremo più persone di quante vi vivono».
Che radunarsi nei pressi dell’abitazione di un cittadino, prima ancora che di un esponente delle istituzioni – nel caso specifico il governatore locale -, rappresenti una chiara forma di minaccia, a quanto pare, non interessa questi attivisti; esattamente come non sembra interessare lorsignori il fatto che, con una simile protesta, si finisce per coinvolgere anche i familiari del Presidente Fugatti, del tutto estranei alla vicenda orsi e non solo. Se non siamo all’anticamera del linciaggio, dunque, poco ci manca e questo mi meraviglia molto.
Se infatti erano legittime – per quanto personalmente non ne abbia mai condiviso istanze, toni e modalità – le manifestazioni animaliste tenutesi dinanzi al Palazzo della Provincia e al centro Casteller, come dicevo in apertura a tutto c’è un limite; e anche solo decidere di prendere sostanzialmente di mira l’abitazione di un politico e di un uomo delle istituzioni significa aver superato anche l’ultimo limite di decenza e di umanità. Il che è doppiamente paradossale se si pensa che parliamo di attivisti che parlano di rispetto e di tutela, sì, quando ci sono di mezzo gli animali, mentre invece per gli esseri umani, a quanto pare, arrivano a fare frequenti e gravi eccezioni.
Ci sarebbe poi da capire – ma mi rendo conto di toccare un nervo scoperto – cosa ci sia mai di animalista nel battersi per la protezione aprioristica e incondizionata di orsi come di lupi, di bestie cioè che al loro volta non si fanno problemi, per usare un eufemismo, nello sbranare e nel fare strage di altri animali del cui destino, evidentemente, nessuno si cura – salvo gli allevatori e quanti nella natura vivono veramente. Ma andiamo avanti, perché desidero sottolineare un ulteriore paradosso, a quanto pare trascurato da chi antepone il gusto della protesta all’esercizio della ragione. Mi riferisco al fatto che il Presidente Fugatti non solo ricopre il suo ruolo perché votato dalla maggioranza dei trentini, ma nelle sue decisioni anche sul tema dell’orso altro non fa che agire per il bene e la sicurezza dei cittadini; bene e sicurezza dei cittadini, ovviamente, animalisti inclusi.
Concludo, infine, con una nota politicamente amara, vale a dire le manifestazioni di solidarietà che, in queste settimane difficili, non sono arrivate (e non stanno arrivando) al governatore del Trentino. Ecco, questo mi spiace particolarmente perché invece – parlo a titolo personale, ma sono sicura di rappresentare anche la linea della Lega Salvini Trentino – là dove fossero esponenti di altri partiti e sensibilità politiche a subire un simile trattamento, prossimo al tentativo di linciaggio, sarei la prima ad alzarmi un piedi e ad esprimere il mio sdegno. Ma la lealtà e il rispetto, purtroppo, stanno diventando merce rara, mentre l’odio politico no, quello sta vivendo una nuova e preoccupante primavera.