Come Lega ribadiamo la nostra contrarietà alla costruzione di una moschea a Trento ed esortiamo il Sindaco Ianeselli a non fare della questione un tema elettorale, ma a promuovere invece un dibattito aperto e serio sulle varie questioni che riguardano la città.
Apprendiamo dalla stampa che il sindacalista Ianeselli, oggi sindaco di Trento, ha deciso di schierarsi a favore della costruzione di una moschea nel capoluogo trentino. La notizia ci lascia un po’ perplessi, dal momento che sembra che il Sindaco abbia deciso di fare della controversa questione della moschea un oggetto di campagna elettorale.
Come Lega, come abbiamo avuto modo di ribadire in numerose occasioni, siamo contrari alla costruzione di una moschea a Trento. Riteniamo che la costruzione di un luogo di culto riservato anche a possibili leader religiosi che hanno dimostrato – in alcuni casi – di essere incompatibili con i nostri ideali di libertà, pace e democrazia, non faccia altro che alimentare le paure dei cittadini, innescando un circolo vizioso di sospetti, intolleranze e violenze.
Non ci nascondiamo dietro l’alibi della libertà religiosa, anche se riconosciamo a ciascuno il diritto di professare la fede che ritiene più vicina alle proprie esigenze spirituali. La costruzione di una moschea, però, non può essere limitata alla semplice questione dell’esercizio di un diritto: essa rappresenta, al contrario, un invito alla comunità islamica a radicarsi nel nostro tessuto sociale, volto a instaurare una zona di silenziosa occupazione culturale e spirituale che, su base etnica e religiosa, risulterebbe anch’essa esclusiva.
Inoltre, come abbiamo avuto modo di osservare in altri paesi, le moschee spesso rappresentano il luogo ideale per attività di propaganda islamista estremista. Lo dimostrano le vicende drammatiche che si sono verificate in diversi Paesi europei, dove alcuni luoghi di culto sono stati utilizzati per estremisti e di fomentare un clima di odio nei confronti delle minoranze religiose non musulmane.
Questo quanto dichiarato in una nota dal Consigliere provinciale Devid Moranduzzo