Il consigliere provinciale Roberto Paccher ha depositato, in data odierna, un’interrogazione relativamente alle presunte irregolarità verificatesi in occasione dell’assemblea elettiva e del rinnovo del direttivo dell’associazione. Di seguito, il testo dell’interrogazione.

L’Associazione Trentini nel Mondo dal 1957 opera con finalità di solidarietà sociale e come strumento di aggregazione e assistenza per i migranti trentini e i loro discendenti. Per questi scopi riceve annualmente oltre 800.000 euro di contributi pubblici a vario titolo, di cui il maggior contribuente è la Provincia autonoma di Trento. Infatti, solo nel 2023, l’Associazione ha incassato dalla Provincia oltre 770.000 euro, in virtù di quanto stabilito dalla legge provinciale n. 12/2000 che norma gli interventi a favore dei trentini emigrati all’estero e dei loro discendenti. I contributi sono destinati alle spese di gestione dell’associazione, alle attività associative, nonché agli interventi di solidarietà (spese di gestione,  sussidi e assegni di studio) e alcuni finanziamenti di specifici progetti.

Lo Statuto dell’Associazione Trentini nel Mondo prevede l’ammissione come associati sia le singole persone fisiche, sia altri ODV e ETS, e come sostenitori senza diritto di voto anche enti pubblici (comuni e comunità di valle) e privati; possono inoltre aderire all’Associazione i Circoli Trentini e gli enti e associazioni con sede all’estero, con stesse finalità della Trentini nel Mondo.

Dal punto di vista formale, in caso di situazioni non conformi alle finalità dell’Associazione, la richiesta di adesione di un socio può ricevere diniego con adeguate motivazioni dal Consiglio direttivo (e in questo caso il socio può ricorrere contro la decisione e la decisione finale spetta poi all’Assemblea), oppure un socio può perdere la sua qualifica per decesso, recesso, morosità o esclusione. In particolare, lo Statuto prevede per il Consiglio direttivo la possibilità di deliberare l’esclusione di un socio “per indegnità e in tutti i casi in cui un socio danneggi o comunque compia atti idonei a danneggiare, il buon nome o l’attività dell’Associazione.” (articolo 10). Anche in questo caso il socio può appellarsi all’Assemblea.

Si apprende ora che negli scorsi mesi, un discreto numero di soci dell’Associazione siano stati “sospesi” (opzione non prevista né da parte dello Statuto né da parte del Regolamento attuativo) dal Consiglio direttivo dopo essere stati ammessi con delibera dello stesso solo pochi giorni prima. Taleoperazione si colloca nelle settimane precedenti l’Assemblea annuale del 20 aprile che nel caso dell’anno in corso prevedeva anche il rinnovo delle cariche elettive.

Tale gruppo di persone, non ricevendo giustificazioni né risposte al di la della lettera di comunicazione della suddetta “sospensione”, hanno fatto ricorso all’azione di un avvocato per chiedere il rispetto dello Statuto e del Regolamento, la restituzione della qualifica di socio o in ultima opzione che il loro appello fosse portato in Assemblea.

Tuttavia, dalle segnalazioni ricevute, pare che l’Associazione Trentini nel Mondo non solo non abbia risposto secondo quanto previsto da Statuto e Regolamento, né consentito l’appello in Assemblea, ma abbia addirittura impedito fisicamente a tali persone di partecipare all’Assemblea negando quindi anche il diritto di voto (e di possibile candidatura alle cariche elettive) a soci regolarmente accolti con delibera del consiglio direttivo.

A tali soci sarebbe anche stato negato l’accesso e la consultazione dei libri sociali come previsto dallo Statuto stesso (articolo 9).

Inoltre, da successive segnalazioni, sembrerebbe che durante l’assemblea si siano verificate alcune irregolarità al momento del voto, in relazione alla modalità di voto via delega; tale opzione, prevista dal Regolamento (articolo 21) consente ad ogni socio di poter votare delegando un altro socio (non è ammessa più di una delega per socio delegato) con delega redatta in forma scritta, firmata e accompagnata dal documento di identità del delegante.

Qualora tale disciplina non fosse stata rispettata si ravvede una grave violazione dei pilastri del funzionamento dell’Associazione Trentini nel Mondo (Statuto e Regolamento), nonché del principio della democrazia e del pluralismo cui l’Associazione di ispira, come indicato nello Statuto (articolo 3). 

Stanti tali premesse, si teme il potersi configurare un profilo di illegittimità non solo dello svolgimento nell’ultima assemblea e delle relative votazioni, ma anche dell’elezione degli organi di governo avvenuti in tale occasione e quindi dell’intera gestione attuale dell’Associazione Trentini nel Mondo. È quindi legittimo chiedere che la Provincia di Trento debba esercitare un’azione di verifica e controllo su quanto accaduto, anche per tutelare la destinazione delle ingenti risorse assegnate dal proprio Bilancio a favore dell’Associazione, nonché per tutelare tutti i soci che in buona fede aderiscono a tale ente, dall’Italia e dall’estero.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia, per sapere:

  1. quali controlli e verifiche siano stati fatti in merito alla regolarità dello svolgimento dell’Assemblea elettiva dello scorso 20 aprile, a garanzia della conseguente legittima gestione dell’Associazione e dei fondi ad essa assegnati;
  2. se risulti che diversi soci siano stati sospesi (modalità di trattamento dei soci non prevista dallo Statuto né dal Regolamento) prima dell’Assemblea; 
  3. se risulti che sia stato impedito fisicamente a queste persone di poter partecipare all’Assemblea;
  4. se risulti che vi siano state delle irregolarità nel momento del voto in relazione all’utilizzo delle deleghe;
  5. quali profili di illegittimità di solleverebbero qualora tale situazione fosse verificata e confermata;
  6. quali azioni intenda intraprendere la Provincia per tutelare l’Associazione Trentini nel Mondo nonché tutti i soci che in buona fede aderiscono a tale ente, dall’Italia e dall’estero, ed i fondi ad essa destinati in caso si confermasse la situazione descritta e quindi la presenza di Organi di gestione illegittimamente eletti.