“La notizia del calo del 31,5%, nell’anno 2020, di domande di extracomunitari per gli alloggi Itea, di cui hanno dato notizia gli organi di stampa nelle scorse ore – come conseguenza del requisito dei 10 anni di residenza in provincia di Trento -, rappresenta, al di là di tante valutazioni che si possono fare, semplicemente una cosa: la prova provata delle correttezza della residenza decennale quale requisito.
La legge varata nell’agosto 2019 dalla Giunta Fugatti aveva infatti precisamente questo obbiettivo, e cioè non tanto quello di limitare gli aiuti alle persone extracomunitarie quanto invece, in una logica di equità e non certo di discriminazione, dare la priorità – nell’assegnazione degli alloggi Itea – a chi aveva più contribuito, con il proprio lavoro e i propri contributi, a questa terra.
Che poi davanti a ciò i sindacati e altre forze abbiano gridato alla lesa maestà, non fa che confermarne bontà, dato che un certo pregiudizio, verso tutto – o quasi – quello che fa la Lega alla guida del Trentino, ormai, è assodato. Sono però certo che molti trentini abbiano apprezzato il tentativo del Presidente Fugatti di dar il giusto riconoscimento, negli aiuti, a chi questa terra ha contribuito a renderla grande”.
É quanto affermato in una nota dal Consigliere provinciale della Lega Salvini Trentino, Denis Paoli