“Il mio auspicio è che il teatro di Cavalese possa essere sistemato in tempi brevi. Si tratta del resto di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che ho seguito con particolare attenzione anche prima di essere eletto in Consiglio provinciale. Quindi è motivo d’orgoglio per me aver presentato ed esser riuscito a far passare l’ordine del giorno che impegna la giunta a dare priorità, compatibilmente con le risorse che si renderanno disponibili in questa o nelle prossime manovre di bilancio, al finanziamento del progetto di ricostruzione conservativa del Teatro di Cavalese, per quanto riguarda la quota non coperta dalle risorse attualmente disponibili, quantificabile in 2 milioni e 400 mila euro”, questo quanto affermato dal Consigliere Gianluca Cavada in merito all’approvazione dell’ordine del giorno riguardante il teatro di Cavalese. Un ordine del giorno che si aggiunge a uno relativo il presidio ospedaliero di Cavalese e un altro sulla tutela delle risorse idriche. “Si tratta di una serie di ordini del giorno che pongono particolare attenzione alle criticità riguardanti la Val di Fiemme e Fassa – spiega il Consigliere Cavada – Sono a riguardo soddisfatto anche della costante attenzione che viene posta dall’assessore Segnana a favore del presidio ospedaliero di Cavalese, una struttura che ancora di più acquisirà importanza in vista dell’evento olimpico. Proprio a riguardo delle Olimpiadi invernali del 2026 il mio auspicio è che il teatro di Cavalese possa essere ristrutturato e pronto in tempo”.
E’ ancora assai vivo, nella comunità di Cavalese, il ricordo della notte del 4 marzo 2013, quando un incendio di origine non accertata divorò il Teatro comunale. Inaugurata nel 1928, si trattava (e si tratta) di una struttura molto amata dalla cittadinanza, che tuttora ricorda come essa offrisse anche una programmazione cinematografica giornaliera nel periodo natalizio e durante l’estate. Negli anni, l’immobile, sito in via Roma 9, subì vari interventi di ristrutturazione e di restauro, tra i quali si ricorda quello del 1959 e l’ultimo, risalente al 1995.
Dopo l’incendio del 2013, si è posto il problema su come il Teatro dovesse essere restaurato. Le alternative possibili erano sostanzialmente due: quella, presentata un anno dopo il rogo, del progetto degli architetti Sergio e Michele Facchin di Cavalese – consistente nella messa a nuovo del Teatro come sala, con in più l’adeguamento dimensionale della parte scenica ed il restauro del corpo antistante l’edificio, dove è situato l’ingresso – e quella, presenta il 7 marzo 2018, consistente in un progetto sì di recupero della struttura originaria, ma con l’aggiunta di strutture in legno, una vetrata fotovoltaica e addirittura, sul retro, una palestra di roccia indoor.
Questo secondo ed ampio progetto non ha raccolto molto entusiasmo. Tanto che le cronache locali, qualche anno fa, ebbero testualmente a riferire: «Il progetto del nuovo teatro comunale, presentato alla popolazione in un incontro al Palafiemme alla fine di marzo, sembra non soddisfi i cittadini» (Il Trentino, 19.5.2018, p.39). La presenza di due opzioni di restauro molto diverse dell’immobile in questione ha fatto maturare, nella comunità di Cavalese, l’esigenza di una consultazione popolare.
Così il 23 settembre 2018 si è tenuto un referendum finalizzato ad interpellare la cittadinanza su quale tipologia di restauro preferisse per il Teatro comunale: votando «Sì» si esprimeva la volontà di ricostruirlo filologicamente com’era in passato – naturalmente con i più recenti aggiornamenti tecnologici e di sicurezza – mentre votando «No» si dava il proprio assenso a realizzare un progetto che ha nel suo profilo una struttura moderna, definita Teatro Congressuale. Ebbene, il responso di quella consultazione è stato chiarissimo: su 918 votanti, i «Sì» furono 822 (89,54%) e i «No» 93 (10,13%).
Anche personaggi di riconosciuta autorevolezza nel mondo della cultura e della musica, come il critico d’arte Vittorio Sgarbi e il soprano Katia Ricciarelli, incontrando il Consigliere Cavada si sono detti increduli rispetto a qualsiasi ipotesi di rifacimento del teatro che non sia il più possibile all’originale.
“Grazie anche alla nuova amministrazione comunale si è preferito dare importanza al progetto originale, ovvero un progetto che tenga conto delle caratteristiche storiche dell’edificio. Ora l’auspicio è che l’amministrazione provinciale contribuisca nell’aiutare nel restauro del manufatto”, ha concluso il Consigliere Cavada.